CENNI STORICI
La Chiesa della SS. Annunziata oggi si trova al centro del quartiere omonimo, collocata come una quinta scenografica. Prima del terribile terremoto dell’11 gennaio 1693 si trovava dentro il Fortilitium della città di Spaccaforno, nella Cava Ispica (oggi Parco Forza). Risalente al 1453, la chiesa era comunicante con il Palazzo Marchionale, dimora dei signori Caruso e Statella. Quel che resta oggi sono le sepolture nella pavimentazione, in cui Nicola Caruso chiese esplicitamente di essere seppellito. Dopo il terremoto la Chiesa, insieme al resto della città, fu trasferita sul colle Calandra. La costruzione della nuova chiesa fu cominciata l’11 aprile 1704 e completata il 23 marzo 1720, grazie all’iniziativa di Francesco Statella e Rau e alla Confraternita
ESTERNO
La facciata attuale realizzata da Carlo Di Gregorio in stile tardo-barocco, presenta tre ordini raccordati da volute. Nella finestra centrale dell’ultimo ordine si trova la statua dell'Annunciazione, opera di Giuseppe Nobile. La facciata fu riedificata nell’Ottocento, poiché la precedente venne danneggiata da un altro sisma (1727) e a causa dei lavori svolti frettolosamente. Nel Settecento la chiesa presentava due campanili che si sviluppavano alle estremità del prospetto. Di Gregorio, invece, progettò il campanile dietro la chiesa, soluzione che, una volta realizzata, si rivelò poco funzionale per via della vicinanza con la Cava che non permetteva la diffusione del suono in città. Fu demolito e ricostruito nel Novecento nell’attuale posizione, sul sagrato della chiesa. Anche il loggiato esterno risale all’Ottocento e veniva utilizzato per il mercato di merci e di bestiame di Pasqua.
INTERNO
L’interno, chiaro e luminoso, presenta un impianto planimetrico basilicale, diviso in tre navate da robusti pilastri decorati da lesene con capitelli corinzi. All’incrocio col transetto si innalza un’elegante cupola. L’edificio risulta riccamente decorato da un ciclo di stucchi classicheggianti realizzati dalla famiglia Gianforma nel corso di vari decenni. Gli stucchi decorano la volta della navata centrale e del transetto, la cupola, la cappella centrale. Le rappresentazioni dell'Antico Testamento (navata centrale) e del Nuovo Testamento (transetto) sono organizzate all’interno di 13 grandi riquadri in bassorilievo e altorilievo. Un secondo intervento integrativo di stucchi riguarda le navate laterali, in modo particolare per le fasce a cassettoni blu con rosette e le cupolette. La pala d’altare con la rappresentazione dell’Annunciazione è riferibile al Settecento e non se ne conosce con esattezza l’autore, per alcuni tratti stilistici potrebbe essere attribuito a Vito D’Anna. Nella sagrestia viene conservata la tavola cinquecentesca dell’Annunciazione, proveniente dalla chiesa del Fortilitium e scampata al terremoto. L’opera, dai richiami stilistici antonelliani, è di autore ignoto. Nell’altare destro si trova il Simulacro del SS. Cristo con la Croce, attorniato dalle decorazioni in stucco, realizzato da Francesco Guarino di Noto. E’ un’opera in cartapesta e stucco di fattura artigianale, risale ai primi del Settecento e viene portato in processione solenne il Venerdì Santo. L’antico Simulacro in legno di ilice che si trovava nell’antica chiesa della SS. Annunziata fu distrutto dal terremoto.
CURIOSITÀ
Nella parete esterna sud della chiesa si trova una testa di toro scolpita in calcare tenero. La leggenda narra che un giorno la famiglia Modica - Boy, una delle più ricche di allora, passeggiava nei pressi della SS. Annunziata in costruzione e il figlioletto indossava un mantello rosso. In quel momento passava di lì anche una mandria di buoi e un torello, attratto dal mantello rosso, incornò il bambino trascinandolo per le vie della città. La madre pregò la Madonna e fece voto che, se il bambino si fosse salvato, avrebbe fatto costruire a sue spese un’intera parete della chiesa. Miracolosamente il toro si fermò lasciando il bambino illeso. Allora la madre mantenne la promessa facendo costruire la parete e facendovi incastonare questa testa di toro.
FILMOGRAFIA
Nella piazza antistante la chiesa, nel 1961, sono state girate alcune scene del film Divorzio all’italiana, con Marcello Mastroianni e la giovanissima Stefania Sandrelli. Pietro Germi, il regista, ha ricevuto il premio Oscar alla miglior sceneggiatura originale nel 1963. Nel 2008 sono stati girati qui due episodi de Il commissario Montalbano: Le ali della sfinge e La pista di sabbia (regista Alberto Sironi), tratti dagli omonimi romanzi di Andrea Camilleri.
BIBLIOGRAFIA
- Paolo Nifosì, Guida di Ispica, Comune di Ispica, 1989;
- Francesco Antonio Fronte, Ego Primogenita - l'Arciconfraternita della SS. Annunziata di Ispica nei documenti d'archivio (sec. XV - XIX), Ispica, 2011
Foto dell'interno della chiesa a cura di Leandro Distefano
Wordwall (attività interattiva per approfondire le tue conoscenze)
Film e serie tv ambientate presso la basilica della SS. Annunziata
Video sulla SS. Annunziata (riprese e video di Bruno Abbate)
Video promo "Ispica, la città che puoi sentire..."- a cura della Pro-loco Spaccaforno
Video "Divorzio all'italiana" - a cura della Pro-loco Spaccaforno
Alunni che hanno partecipato al progetto